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Rigettato il ricorso del Martina: “Illeggittimo”

Vince sul campo e vince fuori dal campo la Materdomini Castellana Grotte, società iscritta al campionato nazionale di pallavolo maschile serie B1 girone C, che rende noto che il Giudice Unico Federale, nel comunicato ufficiale Fipav n. 16 del 21 febbraio, respinge il reclamo proposto al tribunale sportivo dalla società Pallavolo Martina in merito alla gara disputata a Castellana Grotte la scorsa domenica 17 febbraio (gara vinta dai padroni di casa per 3-1). Il ricorso recava in oggetto l'inversione del risultato con l'assegnazione della vittoria a tavolino per 0-3 in conseguenza delle violazioni al regolamento inerenti la denominazione societaria della compagine gialloblù. Da quanto riportato nella nota del Guf si rileva che la doglianza presentata dalla dirigenza tarantina è priva di ogni legittimo fondamento, in quanto, così come recita il comunicato: “Il Consiglio Federale con delibera n. 5 del 26/1/2013, ha annullato il precedente provvedimento n. 141 del 20/7/2012 e, quindi, per l'effetto ha ripristinato l'originaria denominazione sociale Materdomini SRL SSD, conferendo a quest'ultima titolo e legittimazione sportiva”.

Michele Miccolis, presidente del sodalizio di via Sonnino, così commenta lo scontato epilogo della vicenda: “Ricordo che la richiamata delibera n. 5 del 26/1/2013 ha sanato con piena efficacia giuridica l'attività sportiva svolta nella corrente stagione anche se con altra denominazione sociale. Pertanto il reclamo proposto dalla dirigenza della Pallavolo Martina, mirato a sovvertire il responso sportivo della gara, oltre ad avermi spiacevolmente meravigliato, vista la chiarezza con cui il Guf ha fatto salva la nostra attività, mi ha profondamente deluso considerando i cordiali rapporti umani e di collaborazione professionale che hanno sempre contraddistinto il rapporto tra i due club. Così – conclude il primo dirigente della Materdomini – ci dispiace che quella che si credeva società amica, tra l'altro l'unica ad aver agito in tal senso, si sia fatta abbindolare nel presentare ricorso da terzi che nulla hanno a che fare con la vera pallavolo, quella giocata, facendosi, per di più, assistere in un ricorso temerario, da un avvocato poco attento all'interpretazione dei deliberati della federazione”.

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